14 aprile 2013

Lamelle e Tubuli, ma non solo...

ciao a tutti i lettori del blog. Oggi come anticipato nell'ultimo post, vi parlerò di TUBULI e LAMELLE. I principali funghi che coglieremo per soddisfare il nostro palato, apparterranno alle specie che hanno questo tipo di caratteristiche tra l'apice del gambo e l'orlo del cappello, questa parte si chiama IMENOFORO ed è il luogo in cui avviene la produzione delle spore grazie agli ASCHI e i BASIDI che sono cellule atte allo scopo e questi due rami sono definiti in base al tipo di cellula riproduttiva: ASCOMICETI o BASIDIOMICETI. Queste cellule sono presenti in tutti i funghi di tipo SPOROFORO, ossia che emettono spore nell'ambiente circostante per fecondare il terreno o la pianta ospite e così riprodursi. Fanno parte dei lamellati le seguenti specie: Boletus,Lactarius, Pleurotus, Agaricus, Amanita, Russula, Entoloma, Armillaria, Hygrophorus, Clytocibe, che sono i più importanti per i nostri scopi, ossia la raccolta, ma anche tante altre specie, che sono giudicate di più scarso valore dal punto di vista edule, ma non meno importanti per il ruolo che svolgono nell'ambiente. Le lamelle possono essere "legate" al tronco, ossia hanno continuazione con esso tramite il cappello; ne è un esempio il pleurotus eryngii

Pleurotus Eryngii
e quindi tutti i pleurotus, ma anche i Clytocibe, per fare solo un piccolo promemoria. Le lamelle possono però essere "distanti o libere", ossia, non hanno continuità rispetto al gambo ed appartengono a queste specie le agaricacee delle quali validi rappresentanti sono l'agaricus pratensis o prataiolo e la Macrolepiota Procera o mazza di tamburo; spesso nei funghi di questo tipo, si intravvede un lembo di "carne" del cappello dallo spazio tra l'imenoforo ed il gambo.
Fanno parte dei tubulacei o porosi, tutti i funghi apparteneti ai boletacei, i più importanti dei quali sono i vari tipi di Porcino nei quali, invece delle lamette, sotto il cappello troviamo una specie di spugna che quando il carpoforo è giovane, mostrerà dei fori molto piccoli e compatti, per poi allargarsi in funzione dell'invecchiamento e della fine del ciclo vitale dello stesso. Al tatto avremo quindi un corpo solido e pesante da giovane, morbido e leggero da vecchio, dove la sensazione tattile sarà proprio quella di una spugna. Per non perdere di vista lo scopo di questo blog, ossia il divertimento e l'abbassamneto del livello di stress, sarà importante non addentrarsi troppo, almeno per il momento, sulle terminologie scientifiche e sulla vista al microscopio delle spore, degli imenofori e dei valori chimici relativi, per una analisi più approfondita che in questa fase e per questo blog, sono assolutamente irrilevanti. Ci basterà sapere che su alcuni funghi la pelle che riveste il cappello o "CUTICOLA" può e deve essere rimossa, perchè in essa sono contenuti agenti chimici che possono creare problemi in fase di digestione; un esempio classico è quello del BOLETUS PINICOLA o porcino rosso, dove le resine contenute nella cuticola possono creare degli acuti dolori al ventre con conseguenti corse in bagno a causa della diarrea.



Boletus Pinophilus

In altri casi, toglieremo la sottile pelle del cappello solo perchè questo ci permetterà di gustare meglio il fungo, può essere il caso dei prataioli (anche quelli coltivati), dove l'asportazione della cuticola rende più semplice la pulizia del cappello che altrimenti sarebbe più problematica, viste le caratteristiche di accrescimento di questo tipo di funghi che sbocciano dalla terra e di norma il terriccio rimane saldamente attaccato. Per il consumo alcuni preferiscono semplicemente lavare i cappelli staccando i gambi, personalmente preferisco non mettere mai a bagno nell'acqua i nostri amici, perchè potrebbero variare le caratteristiche ed i sapori.
Seppure i lamellati ed i tubulati siano le specie più numerose ed interessanti dal punto di vista mangereccio, non sono però le uniche specie di fungo; ve ne sono di tipo ad aculei, pieghe o pliche, lisci. Fanno parte di quelli con imenoforo ad aculei, gli Hydnum Repandum.



Hydnum Repandum

Dei tipi a pieghe o plichi: il Cantharellus Cibarius o Gallinaccio/finferlo/galletto, ottimo commestibile;
di quelli lisci, il Craterellus Cornucopioides o trombetta da morto che a discapito del nome e dell'immagine poco invitante, è anch'esso ottimo commestibile se essiccato e polverizzato su sughi e risotti.
Infine per quelli appartenenti alla specie dei Tuberi, possiamo ricordare l'ottimo tartufo nelle varie specie commestibili ottime o eccellenti come condimento molto ricercato.

Cantharellus Cibarius - Craterellus Cornucopioides - Tartufo 

Per oggi è tutto, se ritenete di avere alcune curiosità o domande da fare in merito agli articoli del blog, non esitate a farlo. La prossima volta vedremo come riconoscere i tipi di spore in virtù del colore e quindi meglio classificare l'appartenenza del fungo ad una specie ben definita.
A si biere!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 





07 aprile 2013

funghi parassiti, saprofiti e simbionti

ciao a tutti, oggi vedremo di capire come possiamo riconoscere e differenziare i funghi appartenenti al ramo dei PARASSITI, dei SAPROFITI e dei SIMBIONTI o simbiotici.
E' abbastanza semplice, perchè hanno delle singolarità in verità piuttosto diverse tra loro; vengono definiti Parassiti quei funghi che nascono, si sviluppano e crescono, sfruttando la linfa vitale dei loro ospiti e portandoli ad un progressivo degrado e spesso fino alla morte. Detta così sembrerebbe una cosa veramente brutta, in realtà, questi funghi svolgono una azione ambientale definibile "SOCIALE", perchè attaccando le piante meno rigogliose e forti, effettuano una pianificazione di cosa deve continuare a crescere e cosa no. Un pò come avviene nel regno animale, dove i predatori, attaccano gli animali più deboli ed indifesi. Possiamo quindi definire i funghi parassiti, "I PREDATORI DEL BOSCO!"
Pleurotus Ostreatus o Orecchie d'elefante

Pleurotus Ostreatus o Orecchie d'elefante
Armillariella Mellea o Chiodino


Agrocybe Aegerita o Pioppino
Quelli raffigurati nelle immagini (scaricate da internet, non me ne vogliano gli autori degli scatti...), sono degli ottimi funghi commestibili, ma anche terribili parassiti delle piante.

I saprofiti sono invece funghi che si nutrono di sostanze organiche ormai morte, sciogliendone il valore e contenuto sino a renderle inorganiche e quindi essere assimilate dal terreno in cui vengono decomposte. Come vedete, anche qui, l'immagine non è bellissima, ma pensate che ogni qualvolta avete avuto bisogno di HUMUS per le vostre piante ed i vostri vasi, avete portato in casa vostra un pò del lavoro svolto dai funghi saprofiti. Il termine saprofago nel regno animale, stà a significare che un determinato carnivoro, si nutre di carogne di animali morti; le iene e gli avvoltoi ne sono un esempio; nel regno vegetale, questo compito viene svolto egregiamente dai funghi saprofiti.
Agaricus Campestris o Prataiolo         Coprinus Comatus    

Macrolepiota Procera o Mazza di Tamburo           Lepista Caespitosa                    
I funghi appartenenti a questa specie, sono i più numerosi e le immagini che vedete sopra, ne raffigurano solo pochissimi esemplari, peraltro tutti ottimi commestibili.
I Simbionti o simbiotici infine, sono quei funghi che hanno un rapporto stretto di vita con alcuni altri rappresentanti del regno vegetale, ma che non nascono direttamente sul tronco o radici. Per cui troveremo sempre quel determinato tipo di fungo, in prossimità di quel determinato tipo di pianta. Il porcino può essere definito simbionte con le piante appartenenti alle LATIFOGLIE delle quali, le querce sono ottime rappresentanti.
Boletus Aereus o Porcino Nero

Boletus Edulis





Per concludere questa nostra odierna chiacchierata, diciamo pure che i nostri amici funghi svolgono un compito che è anche di servizio tra il regno animale e vegetale. Il fungo vero però, non è quello che cogliamo e consumiamo. Questi infatti è il CARPOFORO o più semplicemente il corpo fruttifero; il vero fungo è il micelio, composto da miliardi di filamenti sottilissimi, le IFE, quasi sempre di colore bianco, intrecciati a formare un sottilissimo velo che si estende subito sotto la superficie, sia terreno che piante, da cui spunta poi il frutto che noi erroneamente chiamiamo fungo.
Per oggi è tutto, nel prossimo post, parlerò dei TUBULI e LAMELLE. A presto e.... A SI BIERE!

01 aprile 2013

il cercatore di funghi

bentrovati cari amici, continuiamo il nostro percorso con il cercatore di funghi. L'abbigliamento deve essere sempre adatto a ciò che si deve fare, poichè oltre a lunghe camminate, affronteremo anche alcuni percorsi irti di difficoltà, per cui vediamo cosa ci occorre: Indumenti robusti ed antistrappo qualora dovessimo impigliarci in qualche arbusto o incappassimo nei rovi; per quanto possibile dovranno essere idonei al periodo di ricerca, per cui saranno leggeri nel periodo tiepido e pesanti nel periodo più fresco, comunque dovranno essere traspiranti e abbastanza impermeabili. Buona norma è non utilizzare mai pantaloncini corti per evitare ferite o malaugurati morsi nelle zone dove vivono anche specie pericolose come le vipere, in quel caso è meglio anche munirsi di una dose di siero antiveleno. Da dove vi scrivo, fortunatamente non ho questo problema; in Sardegna semplicemente non abbiamo le vipere. Poi vediamo cos'altro... gli scarponcini saranno leggeri e impermeabili, meglio se traspiranti, con una buona suola robusta e flessibile a carroarmato, indifferente se a lacci o altro. Un cestino intrecciato di vimini o canne per il trasporto dei nostri amici funghi, in modo che una volta raccolti possano continuare a sporare durante il percorso. Quindi vanno banditi assolutamente i sacchetti di plastica o altri contenitori che non siano forati e rigidi. Infine, gli strumenti che non devono mai mancare nell'armamentario di un cercatore di funghi: il coltello e lo spazzolino. Da alcuni anni vediamo in vendita uno strumento che è veramente indispensabile: il coltello con punta ricurva e spazzola inclusa:
perchè punta ricurva e spazzola?
Con la punta ricurva del coltello, possiamo raschiare via il terriccio che con
la spazzola non riusciamo ad eliminare, seguendo esattamente il profilo del
gambo o del cappello del fungo, prima di riporlo nel cestino per il trasporto.
Le ultime tecnologie ci permettono di avere degli ottimi sistemi per evitare di perderci o almeno aiutare chi ci soccorrerà ad essere ritrovati più velocemente e facilmente: bussola, GPS, Torcia elettrica oltre all'immancabile cellulare. Negli smartphone più recenti, questi gadget esistono già o sono facilmente scaricabili gratuitamente come App. Bene... ora abbiamo veramente tutto ciò che ci occorre per iniziare una indimenticabile passeggiata nei boschi, alla ricerca dei nostri funghi preferiti. Nel prossimo articolo vi parlerò delle differenze tra funghi parassiti, saprofiti, simbionti. Per ora è veramente tutto; "in bocca al lupo" e buona passeggiata! A si biere!

31 marzo 2013

i funghi commestibili

Un caro saluto a chi mi legge e con il quale spero di poter iniziare uno scambio fruttuoso di idee ed informazioni su una delle mie tante passioni: i funghi.
In questo blog cercherò di spiegare in maniera semplice, come poter riconoscere un fungo commestibile o  "edule", da uno che invece non solo non è commestibile, ma potrebbe essere tossico o addirittura velenoso.
Fungo Edule commestibile - ottimo
Partiamo dal presupposto che se non lo conosciamo è buona norma coglierlo nella sua interezza, facendo bene attenzione ad estirparlo e tenerlo separato dagli altri funghi che conosciamo e coglieremo, cercando di memorizzare quante più informazioni possibili: zona di nascita, alberi o ceppi su cui nasce o è "simbiotico", tipo del terreno, ecc. ecc.; dopodichè lo porteremo ad un esperto per la classificazione e scoprire così se il nostro amico è mangereccio oppure no. Altra buona norma è quella di non prendere altri funghi uguali, dovessero essere presenti nella stessa stazione di nascita con quello che porteremo alla classificazione; questo permetterà sportivamente, di lasciare a qualcuno più esperto di noi la possibilità di raccolta se risultasse commestibile e magari anche molto buono, almeno sino al prossimo incontro in cui avremo una conoscenza migliore del fungo in questione. Non dimentichiamo che prima di tutto, i funghi sono una passione pericolosa ma al tempo stesso ci danno la possibilità di uscire all'aria aperta per lunghe ore a contatto con la natura che spesso può essere molto generosa oltre che straordinariamente bella.
Avrò piacere di leggere i vostri post al riguardo. Per il momento è tutto, riprenderò al più presto il mio articolo e sarà come se stessimo camminando assieme facendo una gustosa chiacchierata mentre saremo alla ricerca dei nostri amici. Ciao.